Lo standard

L'akita inu è un cane dalle origini molto antiche. Il suo nome deriva da quello di una regione giapponese (più precisamente una prefettura), Akita; tale regione si trova nella parte settentrionale dell'Isola di Honshu; il termine inu in giapponese significa cane.

Uno studio sul DNA di 85 razze di cani appartenenti all'American Kennel Club (cinque individui per razza nella maggior parte dei casi), condotto da H.G. Parker, ha rivelato che I'Akita lnu, dopo lo Shiba lnu e il Chow Chow, è la razza che presenta meno differenze genetiche con il lupo grigio.

 

Descrizione

Aspetto

L'akita inu è cane dalla corporatura massiccia che incute un certo rispetto; è molto bello da vedere e lascia trasparire una certa eleganza. Gli esemplari maschi hanno un'altezza che varia dai 64 ai 70 cm, mentre le femmine sono un po' più piccole, le loro misure infatti variano dai 58 ai 64 cm. Il peso degli akita inu maschi va dai 30 ai 45 kg, mentre nelle femmine varia dai 20 ai 30 kg; l'akita inu è un cane molto armonico.

Ha un cran io piuttosto ampio e la fronte è ben spaziosa; il tartufo è abbastanza grande e di colore scuro; il muso ha forma appuntita, la canna nasale è dritta e non particolarmente lunga. Ha denti forti e non sporgenti. Gli occhi sono piccoli e di colore scuro. Le orecchie sono erette e lievemente inclinate in avanti.

L'akita inu è un cane robusto e muscoloso, le zampe sono forzute e dotate di forte ossatura. Il pelo è lungo e ruvido, il sottopelo invece è piuttosto soffice. I co lori previsti dallo standard sono il bianco, il fulvo, il sesamo e il tig rato; tutti e quattro questi color i devono avere il pelo biancastro (il cosiddetto urajiro) sui lati del muso e sulle guance nonché sotto lo mascelle, sulla gola, sul petto, sul ventre, nel lato inferiore della cosce e internamente agli arti.

Carattere

Moltissimi descrivono l'akita inu come un cane dal carattere veramente eccezionale; è devotissimo al suo amico uomo, è calmo, sensibile e leale fino all'estremo; è anche un cane decisamente intelligente e addestrabile con facilità. Dimostra anche un notevole adattamento a tutte le situazioni . Può essere un ottimo cane da guardia, da difesa, ma anche da compagnia .

L'akita inu t ratta con molto rispetto anche tutte le persone che gli sono estranee, ma non dà loro eccessiva confidenza. Può essere piuttosto sospettoso e anche aggressivo con coloro che sembrano avere atteggiamenti ostili. Raramente abbaia.

Non è un cane che reagisce d'impulso, essendo per sua natura molto ubbidiente. È considerato nel suo paese un cane molto valoroso e dignitoso, perché ha una andatura fiera, molto elegante e molto vigorosa; si sente importante e lo dimostra. Quando è calmo è un cane molto pacato, ma quando scatta ha la velocità di un fulmine. Molto dolce con i bambini. Cane estremamente intelligente e molto servizievole, ama aiutare il padrone anche con piccoli gesti, ama moltissimo giocare. La particolare devozione al padrone è completata anche da una certa attitudine alla gelosia nei confronti di altri cani; questo fa deii'Akita un cane particolarmente solitario. Ottimo cane da guardia. Questo cane ama molto il padrone e non considera gli altri al di fuori di lui.

 

Salute

L'aspettativa di vita di un akita è attorno ai 13 anni, simile a quella di altre razze della medesima taglia.

In una ricerca del 2004 nel Regno Unito, la principale causa di morte di un akita risulta essere il cancro (32%), seguito da problemi cardiaci {14%) e gastrointestinali (14%). Secondo un'altra ricerca, del 2000/01 , la causa principale di morte è il cancro (21 %), seguito da problemi gastrointestinali (21 %), problemi muscolo-scheletrici (15,5%) e autoimmuni (7%).

Alcuni problemi che possono alterare la salute di un akita sono:

  • Herpesvirus canino, un virus della famiglia Herpesviridae che attacca i canini affetti;
  • torsione dello stomaco;
  • pemfigo, una patologia bollosa che attacca la cute.

Va detto inoltre che questi cani sono abituati ai climi abbastanza freddi e poco adatti alla vita nelle grandi metropoli dove le temperature medie sono decisamente più alte dei luoghi d'origine. Questo può quindi provocare vari problemi oltre che ad una riduzione della vita media dell'animale. Quindi prima di adottare un esemplare di questa razza, molte organizzazioni che si muovono a tutela degli animali (es.PETA) invitano a evitare l'acquisto di questo cane se non gli si possono offrire le condizioni più ottimali al suo benessere.

 

Un akita inu molto speciale: HACHIKO

La sua storia la conoscono tutti, soprattutto dopo il film che ha visto come protagonista umano l'attore Richard Gere.

Era un esemplare maschio di Akita lnu bianco. All'età di due mesi, venne adottato da Hidesaburo Ueno, professore presso il dipartimento agricolo dell'Università Imperiale di Tokyo, che lo portò con sé nella sua abitazione a Shibuya. Il professar Ueno, pendolare per esigenze di lavoro, ogni mattina si dirigeva alla stazione di Shibuya per andare al lavoro prendendo il treno. Il suo fedele cane lo accompagnava sempre e ritornava alla stazione ad aspettarlo, quando il professore rientrava dalla giornata lavorativa.

Il 21 maggio 1925 Ueno morì improvvisamente, stroncato da un ictus mentre era all'università, durante una lezione. Hachiko, come ogni giorno, si presentò alla stazione alle cinque del pomeriggio (orario in cui il suo padrone solitamente arrivava), ma il professar Ueno non si fece vedere. Il cane attese invano il suo arrivo. Ciononostante, tornò alla stazione il giorno seguente e fece così anche nei giorni successivi. Nonostante il passare degli anni e il progressivo invecchiamento, il cane continuò comunque a recarsi alla stazione nel momento in cui il suo defunto padrone sarebbe dovuto arrivare. L'8 marzo 1935 Hachiko morì di fi lariasi, all'età di undici anni, dopo aver atteso ininterrottamente per ben dieci anni il ritorno del suo padrone.

La vicenda ebbe un enorme riscontro nell'opinione pubblica dell'epoca e ben presto Hachiko divenne, in Giappone, un emblema di affetto e lealtà. Nel1934, al fedele animale fu dedicata una statua e, negli anni, la sua storia divenne il soggetto di film e di alcuni libri. Conosciuto anche comeChuken Hachiko O~* /\=f"1},7 letteralmente cane fedele Hachiko), il suo vero nome era solo Hachi, che in giapponese significa "otto", numero considerato beneaugurante (il suffisso "ko" è usato come vezzeggiativo).